Lettere da un pianeta lontano Parte IV
Ricordo ancora bene il giorno in cui il mio superiore entrò nel piccolo e grigio ufficio dove passavo le giornate e mi promosse. Mi sentii così orgoglioso di me stesso e grato per avere speso tanto tempo a studiare e compilare scartoffie che scoppiai a ridere. D’altronde questo è il bello del Sistema: ti usa e, quando credi di volerne uscire per la stanchezza, ti dona una carica altisonante e ti riempie di pezzi di carta da lui stesso prodotti. Se poi da una parte il mettere in tavola piatti ricchi di certezze e di soddisfazioni è il gioco di questa società, non si può nascondere il grande rovescio della medaglia con cui condisce ogni portata.
Di questa parte mi sono accorto soprattutto quando nacque il primo dei miei tre figli. Uscito dall’ ospedale dissi a me stesso: ” da ora in poi non si gioca più, hai delle responsabilità a cui pensare “. Cominciai così a dimenticare i sogni di un mondo migliore, i viaggi lontano, la ricerca di senso. Se non lavori non guadagni e se non guadagni tutto quello che hai costruito cadrà a pezzi. La paura diventa il motore trainante delle tue scelte e delle tue non- scelte.Eppure dovete sapere che anche in questa fase non mancano i momenti di luce e di grande gioia. Costruire con altre anime una famiglia, ad esempio, è davvero meraviglioso, aldilà delle responsabilità che comporta.
Piansi ogni volta che mi diedero uno dei miei bambini in braccio. Le lacrime mi scesero sempre a tal punto da poter sentire dietro di loro il sorriso del cuore. Ora, mentre scrivo, comprendo anche la rabbia di mio padre contro i genitori che si credono padroni e creatori dei nuovi arrivati; basta anche sapere di essere stati soltanto una soglia ed un riparo per avere la voglia di ringraziare la Vita. Non c’è bisogno di possedere tutta quella bellezza che si rinnova e cresce per esserne riconoscenti.
Tra le tante esperienze di questa fase, l’ adulto è attratto poi anche, forse più che da giovane e con maggior forza, da quella che gli esseri umani indicano con il termine ‘religione’. Un’ insieme di credenze e di dogmi che si pongono come punti di riferimento per re- ligare, riallacciare cioè, l’ individuo al suo sé spirituale. Strutture che nascono da esperienze illuminanti di individui o popoli che hanno valicato le difficoltà della Terra e hanno ripreso contatto con Voi. Non molte di queste religioni hanno però mantenuto la loro purezza e la loro praticità. Sono, anzi, diventate nel tempo strumenti di potere psicologico, di prevaricazione e di condizionamento. All’ alba del terzo millennio noto, in contrasto e critica con il perdersi di questi cammini, il nascere di una nuova spiritualità più energetica e vicina agli altri mondi. Non mi illudo che sia il momento della grande svolta, ho compreso oramai che tutti i cambiamenti profondi hanno bisogno di tempo, ma proprio nel clima del rinnovamento ho trovato il mio percorso e questo mi ha donato la forza di credere che ci siano buone possibilità per migliorare le cose. In ogni caso si può e si deve fare ancora molta strada per risalire la china e per rendere l’ Umanità più unita e sveglia.