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Eish Shaok nel mondo antico

Non crediate che io non veda e non mi sia accorto. Mi insegnarono tempo fa che ogni buon nido ha sempre un’aquila che lo sorveglia dall’alto e che si prepara a proteggerlo.

E’ ora il momento, in questi tempi per noi difficili, di ricordarvi che nel passato sono contenute le chiavi per comprendere ed affrontare il presente.

Ogni grande racconto, prima di divenire leggenda, vede moltiplicarsi i suoi protagonisti ed infittirsi la sua trama e così, anche per la storia simbolica dei sette primi Haidehoi dell’ Eish Shaok, ci sono lati oscuri che è ora giunto il momento di riportare alla luce.

La Tradizione ci accompagna negli anni che videro i Sette alle prese con la costruzione di nuove scuole nel mondo antico. Il Maestro Simurgh aveva lasciato loro il compito di unirsi sotto un unico nome ed aiutare gli esseri umani a ritornare grandi.

Il nostro albero aveva iniziato così la sua scalata verso i cieli e tutto procedette, all’inizio, nel migliore dei modi. Si crearono in pochi mesi innumerevoli gruppi a sostegno del nuovo programma (vi ricorda qualcosa?) e tutto lasciava presagire un grande risveglio del nostro popolo. I Sette si incontrarono fisicamente una volta soltanto, ma rimasero sempre legati da quel filo invisibile che unisce un’Anima cosciente a tutte le altre e lavorarono sempre come fratelli e membri di una stessa famiglia.2-barakiso-e-giona

Il cielo sereno cominciò ad annuvolarsi solo dopo circa un decennio, quando due giovani si presentarono al grande tempio del sacerdote. I due, che la Tradizione ci descrive come intelligenti e potenti, diventarono in poco tempo i suoi migliori allievi e appresero con velocità molto del suo sapere. L’Eish Shaok divenne motivo di vanto e chiesero presto di poter entrare nel Consiglio degli Haidehoi. Essere ricordati nella storia come l’Ottavo e il Nono Maestro era il loro unico scopo di vita, l’ unica cosa importante e la grande ossessione per cui lavoravano notte e giorno. Il loro bisogno di riconoscimento li spingeva verso odio e brama sempre più profondi e quando, dopo qualche settimana, arrivò la risposta del Consiglio gli esiti furono tragicamente negativi.

La giovane età e il grande Ego non avevano convinto gli Haidehoi e il rifiuto che venne loro imposto entrò nella storia come il ‘ primo passo’ verso la caduta.

I due amici dichiararono che il Consiglio non era oramai capace di guidare con saggezza i propri studenti e giurarono di combatterlo. Crearono una loro scuola e furono responsabili dei primi grandi tumulti tra allievi e allievi. Si racconta che gli scontri erano così cruenti e abituali che in tutte le terre ogni insegna dell’Eish Shaok era macchiata di sangue.
Dopo la distruzione di diversi villaggi e vent’anni di lotte, i Sette decretarono con grande rammarico che l’Eish Shaok sarebbe scomparso dalla vista dell’ uomo e sarebbe rimasto nascosto fino alle prime luci di una nuova Era. Ogni Haidehoi avrebbe potuto scegliersi tre soli allievi lungo tutta la sua vita e nessuno avrebbe più potuto sventolare l’ albero bianco. La tempesta aveva spezzato ogni speranza ed il fuoco delle Anime in cammino si spense. Dei due fratelli non vi racconterò altro, leggendo tra le righe e facendo qualche ricerca potrete capire da soli che ciò che crearono è ancora oggi vigile e potente come allora.

Nelle sere in cui i nostri Maestri erano più propensi ai racconti, ci veniva narrata, tra le altre, la storia della prima caduta e le espressioni che ne seguivano erano sempre di dolore e tristezza. Fratelli e sorelle che si combattevano per il solo potere e un grande percorso condannato a restare occulto per millenni. Tutti noi capivamo quanto l’Umanità si fosse sempre costretta all’ esilio e all’ oscurità e speravamo ardentemente di vedere la nuova Era arrivare finalmente a salvarla. La Tradizione aveva però tramandato queste parole con un obiettivo importante: dovevamo ricordare di restare sempre attenti e di scegliere bene la via da seguire nel diffondere le nostre conoscenze. Anche se il percorso nacque per essere strumento di tutti, imparammo che niente doveva più venire insegnato con leggerezza. Le Maschere che erano entrate nel vorticoso cammino verso l’ Anima ci avevano già sconfitto una volta e non doveva più capitare. Pazienza, speranza e sacrificio divenirono le sole parole d’ ordine per gli Haidehoi.
Oggi, all’ inizio del tempo del riscatto, la scelta di cambiare rotta e di tornare a rivedere le stelle è stata compiuta con coraggio, ma anche con grande cautela ed attenzione. Le nostre ombre, interne ed esterne, sono ancora là, pronti a tornare e a mettere alla prova i cuori di tutti.

Quanto sarete in grado di resistere alla tempesta indicherà alla penna con quale inchiostro scrivere la parola fine a questa storia.

David Simurgh
David Simurgh

Responsabile europeo per la "Eish Shaok International Association". Si occupa di diffondere i principi del risveglio spirituale attraverso la sua attività di Maestro, conferenziere e scrittore. Ad oggi è autore dei tre primi libri sul percorso Eish Shaok: " Vi parlerò di loro I- In Principio", "Vi parlerò di loro II- Nella Dimora Celeste" e " Al di là di te stesso". I libri sono ordinabili qui: ilgiardinodeilibri.it.

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