Ritorno Al…Passato
Per sua naturale inclinazione, l’uomo da sempre tende a volgere il proprio sguardo e la propria attenzione al futuro, a ciò che può avere in serbo per lui la vita. Così, egli spende le proprie energie nel preparare la via dell’avvenire suo e di chi sta a lui intorno. Raramente ci capita di spendere qualche minuto del nostro tempo per dare, invece, un’occhiata al nostro passato: lasciando da parte lo studio della storia di questo o quel Paese- “operazione” che ci risulta forse più facile perché si considera l’uomo non in quanto singolo, ma in quanto comunità- generalmente pensiamo ai nostri anni addietro solamente quando ci capita, magari, di sfogliare vecchi e dimenticati album di foto, oppure quando in determinate situazioni, analoghe ad altre che già si sono presentate a noi in passato, reagiamo nello stesso esatto modo in cui abbiamo reagito mesi o anni prima.
E’ chiaro che prendere in considerazione il passato in questa maniera- e, badate bene, il passato vostro e non quello comune- non è molto produttivo. O almeno non lo è a lungo termine.
Benché il concetto di “passato” sia di facile comprensione per tutti- poiché l’uomo si trova ad essere inserito in un contesto spazio-temporale, più difficile, invece, risulta proprio definirlo. Ovviamente quando parliamo di “passato”, sia come sostantivo sia come aggettivo, intendiamo qualcosa che già è successo e di cui noi abbiamo già fatto esperienza nell’arco della nostra vita.
Si risolvesse in questo modo la questione, di certo le cose sarebbero più semplici: ricordi d’infanzia, dell’adolescenza, dell’età matura ed infine della vecchiaia. In realtà, però, può esservi molto altro. Se lo volete.
Nel senso in cui lo intendiamo noi, “passato” sta ad indicare tutta quella serie di esperienze che fanno parte non solo di questa vita, quella in cui vi chiamate Marco, Paolo o Francesca, ma anche di tutte quelle precedenti, nel tempo e nello spazio, in cui magari eravate figli di imperatori romani, dame settecentesche o- ancor più interessante, anche se crudele- povere vittime dell’Inquisizione in quanto praticanti di magia e stregoneria.
Tempo e spazio abbiamo detto. Questo perché attraverso la scoperta del proprio reale passato, considerato nella sua più totale interezza, possiamo renderci conto di essere vissuti non solo qui, su questo suolo della Terra, ma anche in dimensioni totalmente differenti dalla nostra. Dimensioni dove il legame di ognuno con gli altri e con la Natura che ci sta intorno è forte come l’acciaio. Dimensioni in cui ogni spirito rimane essenza e perde ogni elemento legato alla materialità- aspetto, quest’ultimo, che ha spezzato il filo tra noi uomini e la Sapienza antica.
Riprendere in mano, dunque, il proprio intero passato.
Qualcosa che, a sentirsi, sembra strano, ma che in realtà è insito in tutto noi.