Tu sei leggenda!..Come e perché ricordare le vite precedenti
E’ mattina, il Sole sembra essere sorto da qualche ora ormai. Le mani sfiorano ancora un poco le coperte, le gambe si stirano per prepararsi alla giornata. Raccogli le forze ed apri lentamente gli occhi. Tutto è un poco sfocato, ma scorgi sul soffitto un affresco..un affresco? No, impossibile, richiudi gli occhi. La finestra alla tua sinistra lascia entrare un po’ di aria fresca, la senti come una carezza delicata sul viso..ma la finestra non era a destra? Che strano. Un uomo bussa improvvisamente alla porta, probabilmente sta chiedendo ad alta voce che qualcuno gli apra, non ne comprendi la lingua. Ti alzi allora alla svelta, intontito, qualcosa non quadra decisamente. Ti guardi intorno e realizzi l’irrealizzabile: sei in un’altra stanza, in un altro corpo, in un altro tempo. Da qui inizia il tuo viaggio nelle vite passate, e ti chiederò di continuare a descrivermelo.

– Liberarsi del passato
– Comprendere il presente ed intuire il futuro
– Identificarsi con l’Anima


C’è una certa dose di fretta in ogni essere senziente, soprattutto quando si parla di appagare un bisogno primario o di avere risposte a lungo cercate. Tutti coloro che hanno aperto un cantiere per lo scavo interiore hanno percepito questa voglia di accelerare qua o là. Riguardo alle vite precedenti hai tutto il diritto di fare ciò che vuoi, però lascia che ti dica che iniziare da soli comporta grande insicurezza, tempi lunghi e difficoltà di traduzione delle informazioni. In compagnia di un fidato accompagnatore ( fisicamente presente e non registrato su CD) è tutto più semplice, relativamente alla difficoltà del tema, e costante. A questo consiglio ne aggiungo però un altro più eishaokkiano: iniziare il lavoro su di sé dalle vite precedenti è, a prescindere dall’accompagnatore, stupido. Stiamo parlando di una discesa tra i misteri della Vita, compierla per semplice curiosità e con poca preparazione ( sopratutto sul tema centratura) significa non averne compreso l’importanza e la delicatezza. Incorpora questo lavoro in un percorso di crescita più ampia e vedrai che funzionerà alla grande.
Se hai già avuto modo di ‘annusare’ il tuo passato remoto ti do un’ultima dritta per distinguere meglio le fantasie dai ricordi. Di seguito le tre caratteristiche che si ritengono solitamente valide per considerare quello che arriva un ricordo:
– Spontaneo. Ti sei messo in ascolto, oppure nemmeno questo, ed è arrivato da solo, niente di più.
– Denso di significato. Che sia un frammento o un film è sempre pieno di te. Ogni dettaglio rappresenta qualcosa che ti è profondamente e anticamente familiare. Esattamente come nella tua realtà presente dove ogni oggetto che hai intorno ti racconta qualcosa che conosci.
– Certezza che sia accaduto. Come per molti ricordi di questa vita, anche tra quelli che arriveranno dalle altre non tutto sarà riscontrabile materialmente, non ci saranno spesso prove a confermare o smentire ciò che hai visto. La differenza finale tra immagine e ricordo? La tua certezza che sia accaduto.
Queste tre caratteristiche non bastano, ma sono ottimi segnali che qualcosa si sia smosso davvero.
In conclusione ti auguro di avere sempre più desiderio di ricordare, di essere pronto per usare al meglio il ricordo che arriverà e di avere poi la stoffa giusta per imparare a guardare avanti senza voltarti più indietro.