Leadership e Spiritualità..due strumenti al tuo Servizio
Ammettilo senza vergogna, i leader non ti piacciono. Sicuri di sé, convinti di poter guidare gli altri, ricchi e pieni da ogni punto di vista. Non è che li detesti proprio, un po’ li invidi e un po’ non ne senti la necessità. Nella nostra cultura cattolico-occidentale la leadership è d’altronde considerata uno strumento di comando e di imposizione del volere di uno su quello di molti. A chi piacerebbe? E’ normale..è normale che te l’abbiano fatto credere. Osserva la vibrazione che la tua mente collega alla parola leadership, scoprirai un sottile giudizio, una piccola o grande diffidenza che il Sistema ha piantato lì. A questa visione della leadership ha poi ovviamente fatto seguito la creazione della sua nemesi, nel mondo delle dualità tutti i cattivi hanno dei super eroi buoni o, in altre parole, sembra esserci sempre il rovescio della medaglia. A salvarci dallo strapotere di pochi arrivano allora i concetti di uguaglianza, umiltà, gioia, speranza, amore, libertà individuale. Sale insomma sul palcoscenico la spiritualità.
Fino a qui niente di nuovo, la mente ha visto i suoi dubbi confermati e si fermerebbe volentieri, i leader sono spocchiosi e la spiritualità è tutt’altra cosa. Bene, ma se ora ti dicessi che spiritualità e leadership sono in realtà felicemente sposati da sempre? Lo so, vado cauto, non voglio confonderti, ma prova a leggere ancora un poco.. Spiritualità e Leadership sono felicemente sposati, ma non sposati per contratto come accade a te quando ami perché non sai stare da solo; no, questi due sono sposati per natura, perché l’uno non può essere davvero senza l’altro. Non sei stato invitato a percepire il loro idillio di amore, non ancora, nessuno finora desiderava che tu ti riscoprissi leader spirituale, nemmeno tu.. d’altronde se fosse facile lo sarebbero tutti! Nel tuo viaggio però capirai che non vedi l’ora di celebrare con loro questa condizione, a discapito delle mode e delle lingue contemporanee. Presta attenzione e cerca una risonanza di queste parole dentro di te. Espanditi oltre il Sistema.
Nella crisi profonda, che fa da padrona alla società contemporanea, è difficile che tu riesca a trovare un sentiero in cui indirizzare la tua energia, un modo di esprimerti pienamente, uno che sia tutto tuo. Le parti che ti compongono sono le une contro le altre, più confuse di te. E’ un problema che si ripercuote su ogni ambito della tua vita e che ti impedisce di essere soddisfatto in ogni attimo della giornata. Spero di sbagliarmi, ma la confusione su chi sei e sul perchè tu sia venuto su questo pianeta regna sovrana! Le sicurezze di un leader e la pace profonda dello spirito sono lontani. Consolati però, non sei il solo a girare in tondo. Nel corso di svariati secoli la mancanza di rotta nel lavorare su di sé ha fatto sì che si cristallizzassero due tendenze:
1- Perdere ogni speranza, auto-convincendosi che nessuna direzione o percorso per trovare un Senso a tutto questo esista o debba esistere. Ognuno è legittimato a fare ciò che (la sua Mente) vuole! Al diavolo i leader!
2- Lottare per convincere gli altri che sia la propria direzione l’unica possibile. Io sono un leader, voi il gregge!
Gli appartenenti al primo gruppo li puoi facilmente riconoscere dalla loro irritazione verso qualsiasi forma di esercizio, disciplina o maestro. I secondi dal loro impedirti di parlare, “Io Tarzan tu Cita, io parlo tu ascolti” è il loro motto. I primi dal loro timore verso qualsiasi forma di lavoro stabile dentro di sé, i secondi dal parlare del proprio lavoro senza ascoltare il tuo. Guardati intorno, fai un giro nelle palestre e nei centri delle tue città. Da una parte troverai maestri pronti a divorarsi gli uni con gli altri, dall’ altra vedrai allievi psicologicamente instabili ed inneggianti ad un’unione con un presunto e fumoso amore universale. La spiritualità ha perso nella percezione di chi la ricerca il suo carattere di scuola sacra, di un luogo dove possa essere alimentato il Fuoco dell’ Anima. Entrambi i gruppi sono però composti da fanciulli e fanciulle profondamente tristi. Entrambi percepiscono l’esistenza di una terza via per comprendere, ma non sanno come arrivarci. Una nella quale la spiritualità venga percepita come un campo di formazione per leader, per chi crede cioè profondamente in se stesso, per chi riesce a trovare il proprio vero sé in linea pratica. Un luogo nel quale l’intero Creato diventi un parco giochi, il trono per nuovi Maestri. Mi stai seguendo? Ci siamo quasi, resisti, ti sto invitando al matrimonio dei nostri due servizievoli amici.
Come spesso mi è capitato di dire e scrivere: la spiritualità non aiuta la vita nè ne cura le ferite e aggiusta i pezzi, la spiritualità è la Vita stessa. Dobbiamo concepirla in modo nuovo. Questo significa che coloro che si avvicinano alla riscoperta di Sè sono, o dovrebbero essere, mossi dalla pura passione, dalla profonda convinzione di un rinnovamento interiore e non dalla speranza di guarigione dai propri mali. Dimentica l’immagine dello spiritualista povero, sofferente e solo in cima ad un monte, non abbiamo più bisogno di queste immagini. Pensa invece allo spiritualista come a quel cittadino del mondo che si sforza di abbandonare i propri traumi, le paure, le dipendenze e i falsi attaccamenti e traguardi. Questo meraviglioso individuo deve essere coraggioso, saggio, potente..per essere uno spiritualista deve avere insomma le stesse caratteristiche di un leader. Comprendi perché dicevo che sono felicemente sposati? Si potrebbe commentare che è più facile a dirsi che a farsi questo matrimonio, e infatti molti lo hanno detto e pochi lo hanno fatto. Se sei arrivato a leggere fino a questo punto credo però che tu sia d’accordo sul fatto che sia giunto il momento di non accontentarsi più di essere una guida su molti o uno dei molti. La prossima fermata del genere umano ci parla di un popolo in cui ognuno possa trovare dentro di sè Dio, la sua Anima, la sua Missione, la sintesi della Vita stessa.
Occorre ora precisare una cosa tanto importante quanto spesso dimenticata: se non conosco il mio vero Sè non posso seguirlo. Se vuoi essere un leader spirituale devi sapere innanzitutto chi sei. Dico questo perché ora che da Cita stai diventando Tarzan non vorrei che iniziassi a seguire il tuo Ego fino al lato oscuro della Forza. Per evitare una tale deriva nella spiritualità, con la esse minuscola, ti metto subito in guardia da uno dei pensieri di chi scambia forza con coscienza:” Tu cosa vuoi? Io faccio quello che voglio”, dove quel Tu si riferisce ovviamente al tuo vero Sè. Non si parla di seguire la Mente quando si dice ” ritrovare il Maestro interiore” o ” essere leader di se stessi”; se segui lei ti ritroverai ad avere a che fare con il broncio di un bambino viziato ed impaurito che fa del vizio e della paura le proprie guide. La potenza del leader di cui parlo non si misura dalla circonferenza dei muscoli, ma dal livello di collegamento con l’Universo.
Per farti comprendere ancora meglio cosa significhi essere leader spirituali immagina di poter scegliere da che parte andare davanti ad ogni bivio, sicuro di avere dentro di te le forze per arrivarci, con chiarezza, autonomia, lucidità e serenità costanti. Una fluidità naturale, sai quale ruota sei di questo meraviglioso ed immenso ingranaggio e questo ti permette di non pretendere nulla di più e di non accontentarti di niente di meno. Immagina di diventare interamente padrone del tuo mondo interiore, all’inizio solo di quello interiore. Tu sei leader di tutte le parti che ti compongono: mente, cuore, corpo, energia. Le allinei secondo la tua Volontà. Solo in un secondo momento questo si rivela poi utile per aiutare gli altri a scoprire che la bussola interiore funziona sempre bene, anche se sul cammino si incontrano nebbia e tempeste. Che sensazione ne hai? Fa per te?
Per concludere, chi è un leader spirituale? Sicuramente uno spirito intanto. Cioè un essere cosciente, potente e millenario che sta in questo momento facendo un’esperienza umana. Non è colui che gioca da solo a fare il capo, ha risolto i problemi con se stesso. Non ha bisogno di sentirsi qualcuno a discapito di qualcun altro. Egli è invece colui che riconosce ricchezza e unicità in ogni persona, evento e consiglio, e ne prende il meglio, col sorriso di uno che guarda lontano ed ha ben chiara la meta. Ricorda le sue vite passate ed è, allo stesso tempo, libero dal passato e rivolto a ciò che sarà. Ha trovato la sua Fonte interiore e gli è ormai naturale condividerne l’acqua limpida con chi lo desideri.
Poche parole di commiato in cui definire un punto pratico da cui iniziare questa scalata in vetta. Ti lascio ora quelli che l’ Eish Shaok chiama ‘ I quattro passi verso la leadership‘:
- Scegli un sentiero e, se necessario, un Maestro e seguili finché ti permettono ancora di crescere, finché rispecchiano di te quello che hai necessità di vedere. Arriverà il momento in cui tu sarai il tuo sentiero ed il tuo Maestro, collaborando o meno con altri.
- Sii coerente con le tue azioni e con la tua natura profonda. Fai delle promesse nel Presente a te stesso e mantienile davanti alle sfide future.
- Scopri il motivo che si cela dietro ad ogni evento della tua vita e costruisciti il tuo ruolo nel mondo. L’Anima ha ordito la trama per il tuo successo da quando sei nato, osserva gli eventi e trovane i doni celati.
- Fai della grandezza interiore qualcosa di intimamente tuo, qualcosa di prezioso e delicato, e porta con te la visione di una Umanità popolo di leader.