Scuole di Eish Shaok

Genova

Genova / Italia

Lezioni: tutti i martedì

Ceriale

Ceriale / Italia

Lezioni: tutti i giovedì

Milano

Milano / Italia

Lezioni: tutti i lunedì

Vicenza

Vicenza / Italia

Lezioni: lezioni quindicinali

Bologna

Bologna / Italia

Lezioni: tutti i martedì

Roma

Roma / Italia

Lezioni: lezioni quindicinali

Livorno

Livorno / Italia

Lezioni: lezioni quindicinali

Brema

Brema / Germania

Lezioni: seminario mensile

Bruxelles

Bruxelles / Belgio

Lezioni: seminario mensile

Il viaggio astrale

Le tecniche di uscita dal corpo e di viaggio in questa ed altre realtà si dividono in due grandi categorie: viaggi orizzontali e viaggi verticali.
Per viaggi orizzontali, detti anche OBE (Out of Body Experience) si intendono quei viaggi fatti rimanendo in questa dimensione, allontanandosi di molto o di poco dal corpo.
Tra le esperienze di OBE più comuni vi sono quelle vissute da persone in coma e da donne che sentono forti dolori durante il parto e l’immagine più ricorrente legata a questa esperienza è quella della visione dall’alto del proprio corpo disteso sul letto con spesso la presenza di un cordone argentato che collega lo spirito della persona ad esso.

Per viaggi verticali, anche detti viaggi astrali, si intendono invece quei viaggi fatti al di fuori di questo pianeta e spesso nelle altre Dimensioni. Questa tipologia si diversifica dalla precedente anche per l’attraversamento di lunghi tunnel energetici ai quali estremi si trovano i cosiddetti “portali”, veri e propri cancelli di passaggio per altri mondi.  Questi tunnel funzionano da sistema circolatorio delle energie universali e attraverso il loro trasporto collegano le nove grandi dimensioni e ne mantengono caratteristiche e frequenza.

Le motivazioni per cui valga la pena di provare l’esperienza di un viaggio, orizzontale o verticale che sia, sono diverse e vanno dalla semplice volontà di riprendere coscienza del proprio spirito al di fuori del corpo alle tante informazioni che ci possono arrivare dai popoli che vivono molto lontano da noi.
Nell’Eish Shaok ci concentriamo sul viaggio verticale e lo facciamo per imparare da e studiare con spiriti distanti da noi e collaborare con questi per la diffusione di  consapevolezza e comprensione energetica anche nella nostra Dimensione.

Le tecniche di viaggio vengono insegnate a partire dal grado di Iniziato, cosicché si sia già arrivati ad una buona sensibilità e ad una capacità di movimento energetico che permetta l’uscita fuori dal corpo. Tra le tante Dimensioni ne scegliamo solitamente una, dove gli insegnanti portano i propri gruppi ad imparare i movimenti in astrale e dove si prende per la prima volta, in diverse maniere, confidenza con il proprio sistema fuori dal corpo.

Dopo le prime esperienze fatte in accompagnamento con uno o più maestri si ha la possibilità di iniziare a studiare quotidianamente nelle altre Dimensioni, accompagnando così parallelamente il lavoro con l’Eish Shaok allo studio lontano da casa.

Dopo sei mesi circa di studio in astrale, ed il raggiungimento del quinto grado Guida, si passa ad una vera e propria collaborazione con gli altri popoli in un campo di lavoro a scelta. Si può lavorare concentrandosi sull’utilizzo delle tante tecniche di cura o di protezione, sulla regressione o sul lavoro con le energie universali e su molti altri argomenti. In questa fase non ci si limita poi alla sola collaborazione con mondi lontani, ma si inizia a mettere a servizio degli altri le proprie capacità anche su questo piano, preparandosi lentamente così al lavoro dell’insegnante.

Quello che spesso porta le persone a desistere dallo sperimentare e dallo sperimentarsi in una nuova realtà è la paura di perdere la tranquillità conquistata in tanti anni e questa paura ha costruito intorno al viaggio astrale una nebbia che lo ha gettato nelle mani di denigratori e critici. Non è nostra intenzione allontanare qui ogni dubbio o paura da una realtà complessa e variegata come quella spirituale, però ci piacerebbe che almeno si provi a conoscerla prima di chiudersi a qualsiasi contatto con essa o si tenti di attaccarla aspramente. Il viaggio astrale è il metodo migliore e sicuramente anche quello più veloce per poter venire in contatto con questa e se è comunque vero che quando si esce al mattino di casa tutto può succedere, è anche vero che questo non ci tiene rinchiusi nelle nostre abitazioni con porte e finestre sprangate. Come per tutte le altre tecniche basta adottare le giuste precauzioni in accompagnamento con un Maestro per poter vivere serenamente questa esperienza ed imparare a guardarla da ogni punto di vista, senza alcun preconcetto.

Non riporterò qui la tecnica del viaggio per ovvi motivi, ma è giusto dire che spesso si è convinti che per fare un viaggio astrale sia sufficiente conoscere la tecnica, chiudere gli occhi fisici e riaprire quelli dello spirito in un’altra dimensione, ma come tutte le cose semplici nascondono spesso difficoltà inaspettate, anche il viaggio non è facile come sembra e lo si apprende con dedizione ed esercizio.
A prescindere dalla tecnica è comunque necessario specificare che esistono diversi tipi di viaggi astrali determinati dalla percentuale di uscita dello spirito dal corpo: 1/4, 2/4, ¾ e 4/4.

Nell’ Eish Shaok studiamo le prime tre tipologie, non arrivando mai in lezione al quattro quarti per via del fatto che provocherebbe una grande perdita di energia, possibili problemi per il fisico e un tempo minore di rimanenza in astrale. Un punto importante che merita un appunto è l’esistenza di coordinate specifiche per l’arrivo in luogo di altre Dimensioni. Partire senza una meta significa rischiare di non giungere in un luogo tranquillo o dove si è ben accetti o addirittura far vagare il proprio spirito all’interno dei canali tra le Dimensioni, senza punti di riferimento.

E’ fondamentale per comprendere la natura profonda del viaggio astrale concentrarsi sulla differenza tra i concetti di mezzo e di fine. Il viaggio non va vissuto come il raggiungimento di un obiettivo importante che non ha altro significato se non quello di provare a se stessi che si è altro rispetto al corpo, non va vissuto come fine.

Esso è infatti piuttosto un mezzo e cioè uno strumento di raggiungimento di un obiettivo, quale ad esempio la conoscenza di altri popoli e la crescita al loro fianco. Se farete l’errore di viverlo come fine con intento semplicemente voyeuristico non ne capirete mai la reale importanza e lo svuoterete dei suoi reali ed antichi effetti.

David Simurgh
David Simurgh

Responsabile europeo per la "Eish Shaok International Association". Si occupa di diffondere i principi del risveglio spirituale attraverso la sua attività di Maestro, conferenziere e scrittore. Ad oggi è autore dei tre primi libri sul percorso Eish Shaok: " Vi parlerò di loro I- In Principio", "Vi parlerò di loro II- Nella Dimora Celeste" e " Al di là di te stesso". I libri sono ordinabili qui: ilgiardinodeilibri.it.

Articles: 329

One comment

  1. Rieccomi. Non avevo ancora letto ciò che qui viene esposto. Le mie esperienze non le ho cercate né volute. Ciò che accadde per quanto riguarda i viaggi, uno in orizzontale il secondo in verticale, fu per me spontaneo e scioccante. Ma col tempo accaddero altre cose. Cose in cui ebbi a che fare con presenze di cui ignoro la reale natura, ma che con la terra non hanno niente a che fare. Forse che mio malgrado sono uno strumento inconsapevole ed impotente di qualcuno o qualcosa di cui ignoro tutto. Scrissi ciò che mi accadde e continua ad accadermi, dando un titolo a quegli eventi.” IO STRUMENTO ACCORDATO” Questa e’ stata la sensazione che rimaneva, dopo che LORO andavano via e potevo sciogliere il corpo che rimaneva immobilizzato ed impotente. Credetemi per me non e’ mai stato veramente facile conquistare un buon equilibrio e poterlo mantenere anche dopo nel tempo. Anche perché nel mio corpo sono rimaste evidenti e permanenti tracce che mi hanno veramente cambiato la vita. Un caro saluto a voi.

Lascia un commento

Your email address will not be published. Required fields are marked *