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Sii felice

Sembra quasi un comandamento ” sii felice ” e a volte ci auguriamo davvero lo diventi così da essere obbligati a rispettarlo anche quando non ne avremmo la forza. Per noi la felicità è la piuma sull’altro piatto della bilancia, la protagonista qualificante della vita e delle vittorie e l’ antagonista assoluta della morte e delle sconfitte. Molte volte nelle nostre giornate ci chiediamo se l’abbiamo raggiunta e se tutto quello che desideriamo è presente; non molti di noi si rispondono positivamente e sentono di essere sereni per le proprie scelte e completi per la propria persona. Pensiamo, ad esempio, spesso che l’amore ricevuto da altri sia ossigeno vitale e che il riconoscimento che ci giunge dal lavoro e dalle amicizie sia elemento fondante per la nostra felicità, ma è davvero così? Quando la sicurezza e il benessere arrivano dall’esterno possiamo davvero dirci felici?  Arriva un momento in cui sentiamo mancare qualcosa e il malessere per il continuo dipendere dai flussi e riflussi dell’ Universo si fa profondo; è in quel momento che il cambio concreto di prospettiva si può realizzare.
Parliamo insomma in questo articolo di un tema caro a tutti, cercando come sempre la chiave di lettura che ci dona l’ Eish Shaok con le sue conoscenze energetiche e spirituali.

 

Chiedetevi ora quante di queste frasi avete pensato e vi siete detti almeno una volta in passato: ” ho un obiettivo futuro e quando lo raggiungerò sarò finalmente felice e completo “, ” quando mi dicono che sono una bella persona o che ho un bell’ aspetto mi sento davvero così, quando invece mi criticano sto male “, ” spesso soffro quando gli altri si comportano male con me, quando succede è colpa loro se sto così ” e ancora ” per ogni cosa che faccio o che fanno gli altri, spesso e volentieri, mi e li giudico bene o male “, ” non capisco perché le cose vadano sempre storte, io vorrei accadesse tutt’altro “. Le trovate scontate e naturali o leggerle in questo modo suscita in voi un inizio di riflessione? Lentamente ci si rende conto di quanto si dia la colpa all’esterno per mancanze interne o traumi passati. Solitamente la cosa che più ci infastidisce negli altri è quella che vorremmo avere per noi o quella che sottolinea una nostra debolezza, una parte che crediamo non degna di essere. Abbiamo paura di restare da soli e piangiamo quando ci sentiamo abbandonati o ridiamo per farci qualcuno amico, abbiamo timore si scoprano le nostre mancanze e adottiamo una personalità aggressiva, ci vestiamo bene per sentirci apprezzati ed osservati, malediciamo il destino e gli eventi inaspettati perché vorremmo avere tutto sotto controllo. Dopo tutti questi sforzi raggiungiamo per un pò, a volte, un equilibrio e crediamo di essere felici. Improvvisamente poi qualcosa si rompe, litighiamo con una persona cara, non troviamo parcheggio, la collega nuova è antipatica, mettiamo su qualche chilo e l’ equilibrio non ricordiamo più cosa sia.
Proviamo a posare allora, per un momento, su tutti i condizionamenti, i falsi traguardi e le insicurezze della mente un grande silenzio. Ricerchiamo tra un pensiero e l’altro quello spazio vuoto in cui siamo a tu per tu con noi stessi. Guardiamoci in profondità per scoprire cosa crediamo ci manchi o sia di troppo per essere completi e felici non dipendendo più dall’esterno. Individuiamo quella qualità che non abbiamo, quella paura che nascondiamo, quel trauma che con tanto impegno cerchiamo di non vedere. Da qui si deve iniziare, poiché solo con l’ammissione spontanea ci può essere il cambiamento, solo dalle sue ceneri può rinascere la fenice.
Ricercate i perché delle vostre azioni e ponete sempre in dubbio le vostre certezze, chiedetevi: davvero è andata così? Davvero sto male o sono felice per questo? Perché sono così attaccato a questa relazione? Perché vivo nel futuro proiettando la mia felicità laggiù e non Ora?
Occorre ricordarci che la felicità, se esterna, è dovuta ad una prospettiva basata sulla dipendenza del nostro Io interiore da ciò che, al di fuori, lo circonda. Se non vi sentite completi ricercate la completezza negli altri, ma se state bene con voi stessi tutto ciò che succede non vi può turbare. In questo stato sapete e vi dite: ” Io qui dentro comando e non sono soggetto ad altra legge che alla mia “.
Raggiungere la felicità interiore e con essa la completezza sembra difficile, filosofico, lontano, e per questo abbiamo bisogno di avere un punto di partenza, o meglio, tre punti pratici di partenza:
1) Analizza il tuo passato chiedendoti cosa hai imparato da ogni situazione e, prima, a chi hai dato la colpa quando stavi male, poi, al perchè stavi davvero male e quale paura, attaccamento o altro ti hanno preso di mira quelle situazioni ( la persona che stava con me mi ha lasciato, ci sono stato/a male per come si è comportato o perchè ho paura una parte di me non vada più bene per gli altri e non voglio restare in solitudine? ).
2) Vivi il tuo presente prestando attenzione ad ogni reazione ( risate, frasi, emozioni ecc..) che porti con sè paure, attaccamenti o elemosina di amore ed attenzione. Evita di reagire e agisci. Non proiettarti in avanti e lasciati trasportare.
3) Non giudicarti. Sii te stesso senza chiederti se vai bene o stai bene per gli altri. Ricordati che dentro di te sei l’unico/a a poter decidere e parlare. Ogni volta che nel tuo ” dialogo interiore ” ti accorgi di un giudizio fermati e chiediti perché credi di meritarti un simile trattamento e, soprattutto, a chi giova. Nessuno ti ascolta, lì dentro ci sei tu.
Essere felici non è scontato, ma conoscendo la strada giusta può divenire semplice e quotidiano. Dobbiamo capire prima quale significato dare alla parola felicità e poi come si può raggiungere e quanto desideriamo che nelle nostre giornate ci accompagni. Se scegliamo di seguire il modello socialmente diffuso ( sono felice per cause esterne ) raggiungeremo una felicità temporanea e resteremo sempre in balia degli eventi, se, invece, scegliamo di cambiare prospettiva ( sono felice per la persona che sono e perchè mi sento completo e fiducioso) ritroveremo la gioia di vivere con consapevolezza. Allora ogni avvenimento, previsto o meno, non potrà che ricordarci il messaggio di fondo di questa incarnazione: sormonta ogni sfida e segui la corrente; ricordati chi sei e che tutto è per te e desiderato da te.

Siate felici.

David Simurgh
David Simurgh

Responsabile europeo per la "Eish Shaok International Association". Si occupa di diffondere i principi del risveglio spirituale attraverso la sua attività di Maestro, conferenziere e scrittore. Ad oggi è autore dei tre primi libri sul percorso Eish Shaok: " Vi parlerò di loro I- In Principio", "Vi parlerò di loro II- Nella Dimora Celeste" e " Al di là di te stesso". I libri sono ordinabili qui: ilgiardinodeilibri.it.

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