Sii coraggioso, non sei solo
Questa settimana ricevo in dono una storia, me la racconta una splendida artista al termine di un incontro. È così spirituale, così universale, che le prometto la porterò ad altri.
“Avevo diciannove anni quando mi sono sposata e sono andata a convivere con mio marito a Boston. Tredici mesi dopo è nato nostro figlio, il colosso che stasera è qui con me. Per dieci anni la vita mi sembrò semplice, normale, ogni cosa funzionava. Trovai lavoro come maestra di scuola e andai avanti senza grandi prove, senza dubbi o domande. Fino ad una notte che cambiò tutto.
Una notte infatti venni svegliata presto da una forte angoscia che mi opprimeva il cuore, non avevo mai sentito nulla di simile. Mi alzai dal letto e andai a fare una doccia con la vana speranza di lavare via il dolore. Appena entrata in bagno passai per un istante davanti allo specchio e gli occhi ancora addormentati ci si posarono sopra. Mi guardai e improvvisamente vidi il volto di mia madre al posto del mio. L’angoscia si espanse allora soffocante in tutto il corpo e realizzai con grande chiarezza: per dieci anni non mi ero fatta nessuna domanda, non avevo mai avuto un dubbio, eppure ora sentivo nitidamente che non avevo vissuto la mia vita. Avevo percorso la via che mia madre avrebbe voluto per me.
Disorientata e in lacrime corsi a svegliare mio marito, gli raccontai tutto. Pensavo mi avrebbe preso per pazza, invece lui rispose con grande dolcezza che potevamo aggiustare le cose, che si sarebbe impegnato insieme a me per farlo. E lo fece davvero. Dopo poche settimane tornai alla mia grande passione per il dipinto, a ricordarmi di me, ad avere tempo per me. Passarono quindi mesi e le cose sembrarono andare meglio, tutto intorno andarono meglio, ma la mia angoscia era sempre la stessa. Dentro nessun aggiustamento era avvenuto, nessuno era sufficiente a rispondere a quella forza. Mi sentivo in colpa, ma non potevo farci nulla, lei era lì e spingeva.
Capii che non si trattava di mettere a posto le cose, si trattava di cambiarle.
E così oggi vivo qui in un altro continente, l’arte è la mia unica compagna, per mio figlio spero di essere un esempio di chi non da la vita per scontato, di chi non si limita a sopravvivere, di chi si è perso e cerca ogni giorno di ritrovarsi.”
Che la sua storia possa ispirarti, è per questo che mi è stata donata. Alla sua splendida protagonista non serviva alcun consiglio da parte mia, mi ha raccontato tutto questo con un unico desiderio: farti sapere che non sei solo.
Un abbraccio coraggioso