Il seme di un’incarnazione
Ognuno di noi porta con sè un seme, senza il quale il mondo sarebbe meno ricco, con il quale questo giardino può diventare un rigoglioso Paradiso.
Thomas Sankara trovò il suo seme a 35 anni, quando divenne presidente dell’Alto Volta, chiamato da lui Burkina Faso: la terra degli uomini integri. In soli quattro anni fece di uno dei paesi più poveri del mondo un’esempio di speranza e rinascita.
Fece scavare 1.000 pozzi, costruire 334 scuole, 284 dispensari-maternità, 78 farmacie, 25 magazzini di alimentazione, 3.000 nuove case, piantò milioni di alberi. Migliorò le condizioni sanitarie della popolazione, abolì la prostituzione, creò associazioni a sostegno delle donne e degli anziani. Si rifiutò di pagare il debito coloniale. Costruì campi sportivi in quasi tutti i 7.000 villaggi del Burkina Faso..
Per tutte queste caratteristiche, Sankara fu sempre sostenuto dalla sua gente e suscitò il rispetto dell’intero continente africano. Nonostante questo fu sempre contrario al culto della personalità, considerandosi un presidente “di passaggio”, come si definì lui stesso. Al momento della morte gli unici beni in suo possesso erano un piccolo conto in banca di circa 150 dollari, l’adorata chitarra e la casa in cui era cresciuto.
Per quanto posso vedere, tutti i politici dovrebbero essere come Sankara, più consapevoli, più compassionevoli e dovrebbero conoscere il sapore dell’amore. Dovrebbero conoscere la passione per l’Esistenza, la bellezza di questo pianeta e i suoi doni. E dovrebbero imparare a essere umili e riconoscenti. Perchè la nostra Umanità, il nostro popolo, ha bisogno di una sola cosa: un individuo consapevole, con orecchie che ascoltino, braccia che accolgano, occhi che ammirino stupefatti.
Ogni leader, ogni politico dovrebbe essere chiamato a partecipare a una scuola di contemplazione. Tutti coloro che guidano l’umanità, a meno che non desiderino il Paradiso dovrebbero rinunciare, dovrebbero immediatamente dimettersi. Coloro che non si conoscono, che non trovano il proprio seme, cosa possono fare? Se non sono pronti a nutrire la terra, non sono pronti a guidarne le sorti.
«È possibile che a causa degli interessi che minaccio, a causa di quelli che certi ambienti chiamano il mio cattivo esempio, con l’aiuto di altri dirigenti pronti a vendersi la rivoluzione, potrei essere ammazzato da un momento all’altro. Ma i semi che abbiamo seminato in Burkina e nel mondo sono qui. Nessuno potrà mai estirparli. Germoglieranno e daranno frutti.
Se mi ammazzano arriveranno migliaia di nuovi Sankara!»
Thomas lasciò il corpo il 15 Ottobre di trentasei anni fa in seguito al suo assassinio per mano dell’ “amico” Compaorè, su mandato delle potenze coloniali. Soprattutto quest’anno è importante ricordare il suo esempio.
La sua speranza fiorisce, il seme della sua incarnazione è nella terra. E il tuo?
Un abbraccio rivoluzionario
