I simboli e la loro importanza

Spesso troppo figli delle menti e dei tempi che li hanno prodotti, i simboli sono stati nella Storia attribuiti a concetti o rituali a loro estranei. La loro importanza cresce nel mondo energetico poichè in esso questi divengono veri e propri strumenti, capaci a volte di sprigionare forza e potere e di rappresentare da soli Universi e realtà spirituali di ogni tipo. Vediamo in questo articolo i principali simboli che durante la Via potresti incontrare, un pò della loro storia e i loro significati. Iniziamo con quello a noi più familiare.

Albero dell’ Eish Shaok Nato con il percorso stesso, ne rappresenta i principi fondamentali e gli obiettivi. L’albero simboleggia questa Dimensione ( clicca qui per leggere delle Dimensioni) e i suoi otto rami gli otto Maestri fondatori dell’ Eish Shaok, dai quali nascono altre scuole e circoli. Le nove stelle rappresentano invece le nove grandi Dimensioni, con la nostra tendente al cielo, dove stanno le altre. Il simbolo sottolinea la volontà dei primi Haidehoi di garantire con il loro operato la crescita e il riavvicinamento del popolo umano agli altri popoli.
Pentacolo o stella a cinque punte Prende probabilmente origine dal culto della dea Venere ed è utilizzato anche dai pitagorici e da Leonardo da Vinci nella rappresentazione del famoso uomo vitruviano. Il pentacolo rappresenta l’unione tra l’uomo e l’universo, tra lo spirito e la materia, tra micro-cosmo e macro-cosmo. La punta della stella contenente la testa dell’uomo vitruviano esprime il dominio dello spirito sulla materia mentre le altre punte i quattro elementi ( acqua, fuoco, terra, aria ). Un’ immersione quindi del nostro essere all’interno dell’ Universo e una consapevolezza capace di unirsi alla Vita con equilibrio. Una stella il pentacolo che offre un’ occasione di riflessione, di guarigione e di protezione all’interno dei rituali se accompagnata da accorgimenti particolari. Il simbolo legato al satanismo, troppo spesso ed erroneamente confuso con questo, ha la punta rivolta verso il basso a simboleggiare la padronanza della materia sullo spirito e quindi dell’ inconsapevolezza sull’Essere.


Mano di Fatima è un amuleto caratteristico delle religioni ebraica, musulmana e dei cristiani d’oriente che hanno sostituito la figura di Miriam a quella della Vergine Maria, molto diffuso nel Medio Oriente e nell’Africa settentrionale.Per gli ebrei si tratta della mano di Miriam, sorella di Mosè ed Aronne. Cinque (hamesh in ebraico) rappresenta i cinque libri della Torah. Simboleggia anche la quinta lettera dell’alfabeto He, che rappresenta uno dei nomi di Dio.Attualmente la Mano di Miriam è popolare anche come oggetto decorativo in pendenti, portachiavi o decorazioni per la casa. Spesso vi si trovano iscritte preghiere ebraiche, come la Shemà, la Birkat HaBayit (Benedizione della casa) o laTefilat HaDerech (Preghiera del viaggiatore).La mano di Fatima fu anche simbolo di libertà per i musulmani. La storia descrive di una donna di nome Fatima che sacrificó la sua mano per essere liberata.Presso i musulmani la Mano di Miriam venne poi applicata alla tradizione secondo la quale Fatima, figlia del profeta Maometto, mentre preparava la cena, avrebbe assistito al ritorno del marito con una concubina; ingelosita da ciò, per errore mise la propria mano nell’acqua bollente, senza tuttavia avvertire dolore. Per i credenti musulmani rappresenta dunque il simbolo della serietà e dell’autocontrollo.In età moderna l’immagine è stata utilizzata per indicare gli spazi adibiti alle donne, e più in genere come oggetto apotropaico, costituito da una mano colorata e a volte molto adornata da arabeschi, recante per di più al centro un occhio (quest’ultimo da collegarsi a un altro simbolo para-religioso islamico, l’occhio di Allah).Da un punto di vista antropologico-religioso, la mano è collegabile alle basi stesse del credo islamico: le cinque dita della mano ricordano infatti i cinque pilastri dell’Islam della fede. Per l’Islam popolare, la Mano rappresenta tuttavia più che altro un rimedio infallibile contro il malocchio e gli influssi negativi in genere.
Tao Tao all’inizio del tempo – nello stato di non-essere – era in uno stato chiamato wu ji (无极 = assenza di differenziazioni/assenza di polarità). A un certo punto – nell’essere – si formarono due polarità di segno diverso che rappresentano i principi fondamentali dell’universo, presenti nella natura:
- Yin, il principio negativo, freddo, luna, femminile ecc. rappresentano il nero.
- Yang, il principio positivo, caldo, sole, maschile, ecc. rappresentano il bianco.
Lo scopo finale dello spirito è comprendere questa evoluzione e le successive, e tornare, tramite la retta pratica di vita, ad avvicinarsi all’unità iniziale del Tao.
Un abbraccio