Una danza tra fede e conoscenza
Nel treno che pochi giorni fa mi portava a Roma, in questo intenso periodo di lezioni e conferenze in talia, mi sono ritrovato in compagnia di tre suore passioniste. Io intento a rileggere la bellissima Gita e loro a pregare con il rosario.
Qualche dolce sguardo è sufficiente per iniziare a chiacchierare e dopo pochi minuti mi raccontano delle loro difficoltà di originare dalle Filippine, un paese diviso da tutti i punti di vista, della povertà delle loro famiglie, della dura vita monastica. Addocchiando poi il libro, le vesti e gli anelli mi chiedono se sia anche io un uomo di fede o se non sia un uomo di conoscenza in procinto di conoscere la fede. Rispondo che forse sono stato uomo di qualcosa un tempo, e poi ho cominciato a sentire che la Vita non fa distinzioni, che scorre attraverso di noi in una danza tra fede e conoscenza.
“La conoscenza che abbiamo del mondo è in fondo la conoscenza che abbiamo delle forme di Dio”, risponde una sorella. Io aggiungo che solo chi conosce intimamente Dio può riconoscere le radici della sua Fede. Chiunque si ostini a parlare di Dio senza conoscerlo direttamente dedica i suoi sforzi alla superstizione piuttosto che alla Fede.
Tutti sorridiamo e poi mi raccontano di un lago dai colori cangianti che bagna le rive del piccolo paese da cui provengono. “Le persone semplici del nostro paese dicono che cambi colore ascoltando le emozioni e gli eventi del mondo e questo per loro è ‘conoscere Dio’, come avviene attraverso le nostre preghiere o le espressioni dei nostri volti. Forse abbiamo trovato più Fede nei loro cuori che in monastero.”
Ci salutiamo con una foto, io per ricordare che nessuna veste divide le nostre essenze, loro per portare questo piccolo incontro ad altre sorelle.
Un abbraccio fraterno