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Ogni giorno è un giorno nuovo

Alcune settimane fa mi trovavo davanti ad una scuola elementare nell’ora dell’uscita pomeridiana. Quando si sono aperte le porte ho visto intere classi di bambini uscire a testa china, tristi, arrabbiati, con le lacrime agli occhi. Ho chiesto spiegazioni e mi hanno detto che si trattava del ‘giorno della memoria’. Le maestre orgogliose si sono messe quindi a descrivere ai genitori presenti il loro impegno profuso per raccontare e mostrare le immagini di alcune atrocità passate. Ho riflettuto sulle follie di cui siamo capaci.

In questa meravigliosa giornata di primavera sono invece venuto a sapere che in Italia si è scelto di dedicare il 18 marzo alle vittime di covid, così da assicurare una nuova lacrima alle prossime generazioni, segnare ancora una cicatrice nel loro cuore. Prima allora che dilaghi il sostegno a questa iniziativa, è bene dirne qualcosa.

Perchè quello che i politici ignorano, e che molto dell’esercito di educatori decide di non vedere, è che un giorno dedicato alle vittime di qualcosa si tramuta facilmente in un giorno dedicato alla rabbia, alla frustrazione, alla paura. Si tratta di un tempo dedicato al dolore, alla malattia, alla crudeltà, all’impotenza e questo non educa mai al rinnovamento, alle scelte diverse, ma al senso di colpa, alla paura di ciò che potrebbe ancora accadere.

Non ci sono vittime, qualcuno doveva dirtelo prima o poi. Quale mancanza di empatia, di compassione, di rispetto nel considerare qualcuno vittima. No, non ci sono vittime, tu hai il diritto di non essere considerato tale, perchè qualunque cosa ti accadrà avrai certamente fatto del tuo meglio per vivere fino alla fine, per respirare, amare, per essere te fino agli ultimi istanti di questa tua esperienza sulla Terra. Nessun evento avrà mai il potere di privarti del tuo essere un protagonista, una parte importante nella nostra Storia.

Se vogliamo crescere dobbiamo imparare a lasciare cadere il passato, perché ogni nostra resistenza deriva sempre dal passato. Continuiamo a giudicare il presente riferendoci al passato, ma il passato non è più, può diventare del tutto irrilevante, eppure lo lasciamo interferire. Continuiamo a giudicare in base a quello, a dire: “Questo è giusto e quello è sbagliato”, e tutte queste idee di giusto e sbagliato, tutte queste energie, derivano da qualcosa che è morto. Il tuo passato cadaverico pesa su di te al punto che ti impedisce di muoverti. Impara da lui ad essere chi sei meglio di ieri, e poi lascialo cadere completamente, ne rimarrai sorpreso: la maggior parte della sofferenza scomparirà.

Non abbiamo bisogno di una via crucis nei nostri cuori, di giornate dedicate alla fatica, alla morte, alla sofferenza: abbiamo piuttosto bisogno della festa del desiderio, della giornata della passione, di libertà e non liberazione, dell’amore senza innamorati, della gioia di imparare ad essere autentici, felici, soli e inseparabilmente insieme.

Perchè ogni giorno è un giorno nuovo, ed è completamente tuo, al tuo servizio, viene per te: non dedicarlo ad altro che non sia viverlo intensamente.

Un abbraccio in festa

David Simurgh
David Simurgh

Responsabile europeo per la "Eish Shaok International Association". Si occupa di diffondere i principi del risveglio spirituale attraverso la sua attività di Maestro, conferenziere e scrittore. Ad oggi è autore dei tre primi libri sul percorso Eish Shaok: " Vi parlerò di loro I- In Principio", "Vi parlerò di loro II- Nella Dimora Celeste" e " Al di là di te stesso". I libri sono ordinabili qui: ilgiardinodeilibri.it.

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