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Tutte le mele del Paradiso..la storia segreta delle tue disgrazie

Se dovessi scegliere di raccontarti una storia e dovessi anche pronunciarne le prime parole inizierei così: ” C’erano una volta Adamo ed Eva”. Lo so, questa l’hai già sentita un milione di volte, ma scommetto che la versione che segue ti suonerà nuova, dammi fiducia e presta pazienza, ne sarai sorpreso.

C’erano una volta Adamo ed Eva. Adamo (in ebraico significa ‘genere umano’) venne creato per primo e Dio ( la parola elohim indica la divinità che è in ogni cosa) disse lui: “Potrai andare dove vorrai e prendere da ogni albero, tranne che da quello bellissimo e con i frutti succosissimi che ti ho messo laggiù ( dall’ ebraico quell’ albero si tradurrebbe con: ‘ dalle ramificazioni della conoscenza di bene e male’, ma qui parafrasiamo). Se non mi obbedirai saranno guai, mi raccomando!”. Adamo annuì abbassando il capo e Dio ribatté: “Ora io vado via dieci minuti, mi raccomando ancora, niente buonissime e succosissime mele!”. Trascorsi dieci minuti ( ovviamente non c’erano orologi, ma ci siamo capiti..), Dio tornò e vide che Adamo aveva obbedito sommessamente al suo monito, ma non ne fu contento. Pensò:” Devo creare una donna. Questo da solo non va da nessuna parte.” Prese allora la metà ( e non una costola!) di Adamo e creò Eva( Hevà significa madre dei viventi). Ripeté poi la regola dell’albero e.. il resto lo conosci, ma c’è ancora una piccola sorpresa: alla fine della cacciata Dio disse:” Ecco, ora lui è diventato come noi nella conoscenza del bene e del male“. In altre parole, alla fine Dio appena Adamo girò lo sguardo sorrise e concluse che tutto era andato come doveva. Il genere umano nel pieno della sofferenza e dell’errore era finalmente diventato come i semi del divino. Era previsto, tutto si è svolto correttamente. FINE.

Ne è valsa la pena di risentire questa storia? Non si finisce mai di imparare.

Questo bellissimo mito ci racconta non soltanto la percezione antica del divino in ogni cosa, ma anche la presenza di una forza rivoluzionaria nel genere umano, la nostra cara Hevà, e alla fine..la spinta obbligata verso la dualità Bene-Male perché tutto potesse avere inizio.

Nel percorso di tutti noi la percezione di cosa sia bene e cosa sia male si posiziona al centro di ogni giornata. Adamo ed Eva ne riflettono l’importanza. Dai frammenti più piccoli a quelli più grandi del nostro puzzle personale troviamo in questa dualità il cuore della vita. L’attenzione è richiamata soprattutto sul perché della sofferenza. Nessuno si chiede il perché della felicità, sarebbe da stupidi. Qualcuno rimugina al massimo sul suo significato se poi si deve morire, ma c’è sempre la sofferenza a giustificare la domanda. E diciamoci la verità, anche la vocina nella tua testa si è domandata più volte perché esistano la sofferenza, la malattia e il male stesso. D’altronde, è insita in ogni uomo intelligente la ricerca di senso, a nessuno basta pensare che le cose vadano così e basta. Hevà è anche dentro di te.

Cerchiamo una risposta spirituale a queste domande.

Partiamo da questa: Da cosa dipende la percezione della sofferenza? Immaginiamo che ad un certo punto della tua vita ti capiti una disgrazia: il partner ti tradisce ed abbandona. Bene o male? Male senza dubbio. Ma male per chi? Male per te. Chi ha risposto a queste domande? La tua mente. Quindi sappiamo che la tua mente concepisce bene e male e sappiamo anche che chimicamente il dolore è percepibile grazie a lei. Nello specifico che cos’è la mente? Sicuramente un insieme di processi elettrici che danno vita al pensiero. Tutte le menti hanno gli stessi pensieri? Ovviamente no, ognuna crea pensieri e prospettive differenti. Come si creano differenze tra una mente ed un’altra? Tutto dipende dal contesto sociale in cui si è nati ( c’è stata insegnata la morale ad esempio)e dalle esperienze avute finora. In definitiva tutto dipende dal passato e dalla parte di noi che lo ha immagazzinato:l’inconscio o bambino interiore. Per quanto un evento sia stato pesante non è infatti qui con te adesso mentre leggi, si trova nel passato, ma tu ne senti il potere perché dentro lo hai immagazzinato. La persona che abbiamo ipotizzato ti lasciasse lo ha già fatto da un pezzo e anche se ti avesse appena lasciato il tempo di percepirlo e staremmo già parlando di un evento passato. Per un essere umano medio il passato è potentissimo. Davanti alle migliaia di scelte possibili della giornata il terricolo vede infatti soltanto quelle che il suo passato, o il suo bambino, gli consiglia; fa ciò che ha fatto fino a ieri. Tutto il dolore che ha provato fino a ieri è qui con lui anche adesso perché il passato sembra esistere ancora, non si è dissolto per l’inconscio. Questa parte di te danza con i suoi fantasmi e vive di abitudini. Sei tu la tua mente e il tuo inconscio? Vediamo.. se tu fossi la tua mente potresti zittirla a tua volontà, ma se ora provi a restare in silenzio ti accorgi facilmente che non ti è possibile. In modo uguale se tu non volessi più dipendere dal bambino interiore ti basterebbe usare il pensiero positivo, ma sai che questo non basta.

Abbiamo visto allora tre punti:

  1. La percezione della sofferenza è possibile per via della mente.
  2. La mente è condizionata dal passato e nello specifico dal bambino interiore.
  3. Tu non sei la tua mente.

bene e male..eish shaokPer chi lavora su di sé tutto questo è argomento di lavoro quotidiano. La sua importanza è stratosferica.

Seconda domanda: Al di fuori di me esistono Bene e Male? Per rispondere vediamo meglio il terzo punto: tu non sei la tua mente. Il più grande segreto della tua essenza è il seguente: non sei mai stato un essere umano. Tutti noi siamo infatti spiriti che stanno facendo un’esperienza umana. Mi rendo conto che questo ti appaia incredibile, ma basta un po’ di lavoro energetico per comprenderlo. Perchè ti dico questo? Perchè quando inizierai a sentire concretamente ciò di cui parlo il tuo rapporto con gli eventi cambierà drasticamente. Uno dei motivi principali per cui questo accadrà sarà che inizierai a sentire che la morte è un’illusione. La vita che stai conducendo la percepirai come una delle tante che hai già condotto e ti accorgerai che ciò che ti accade è parte di un disegno molto più grande gestito da te, in cui tutto è possibile e niente è per sempre, se non la tua essenza.

Più scendi dentro di te più il tuo IO si espande, e meno dipendi dalla mente e dal bambino interiore. Adotti lentamente una prospettiva nuova: ” Io sono uno spirito millenario e la Vita stessa”. Lì puoi comprendere meglio, non solo che la distinzione tra Bene e Male è una scelta mentale priva di fondamento, ma che nessun evento arriva per premiare o punire. La Vita è fatta di espressione e scorrimento, senza giudizio. Come un albero nasce e cade anche tu attraversi momenti di salita e di discesa, semplicemente (si fa per dire) questo.

Prima di approdare sulla Terra hai viaggiato moltissimo. Sei stato altre volte in questo Universo e in altri. Hai sempre potuto scegliere dove nascere e dove morire e quello che dovevi fare nel frattempo.  Una volta sei stato un comandante, un’altra un soldato. In una vita hai amato e perso, in un’altra hai fatto perdere qualcosa di prezioso a qualcuno. Uccidere ed essere ucciso, soffrire e far soffrire sono sempre state azioni in cui hai fatto accadere ciò che era necessario. Se ciò che accade non fosse necessario d’altronde non accadrebbe!

Andando avanti con questo processo di riscoperta di sé noterai che gli eventi sono sempre ottimi insegnanti, opportunità per esprimersi sempre più oltre le dualità. La cosiddetta legge del Karmadi cui tanto si parla, non è mai stata una vera e propria legge. Karma significa infatti soltanto ‘azione’ e sottolinea che il peso delle tue azioni passate rimane con te finché non decidi di liberartene. Anche se tu avessi compiuto le più meschine nefandezze nelle tue vite precedenti ora nessun evento verrebbe qui per punirti. Tutto giungerebbe a te e tu potresti usarlo come occasione per liberarti dal senso di colpa e per essere te stesso sempre meglio. Se vedi una punizione in ciò che accade è solo perché hai bisogno di vederla! Sei tu il capo. Come quando siamo bambini e la punizione e la vergogna per l’aver commesso uno sbaglio ci insegnano a non commetterlo più, a volte abbiamo bisogno di toccare il fuoco per scottarci. Dio sorrise mentre Adamo veniva cacciato, per quanto sulla strada giusta egli doveva andarsene.

E’ la prospettiva parziale che fa la differenza. Gli eventi che accadono làfuori non sono nè giusti nè tantomeno sbagliati. Bene e male non esistono in senso assoluto, ma solo relativamente alla mente (che mente!). Il tuo errore è stato finora voler giudicare la vita in orizzontale, senza guardarla dall’alto. 

Ultima domanda: Se soffro, giudico, ho paura che devo fare? Capire che non sei tu, ma il tuo bambino a soffrire per qualcosa che non comprende e che arriva dalle profondità del tuo passato, del tuo corpo. Dopodichè hai tre passi da seguire:

  • Analizzi il perché del dolore. Cerchi cioè di capire quale problema, dubbio, paura ti porta a guardare l’evento con quella prospettiva.
  • Osservi con distacco. Guardi al pensiero come se non fosse tuo, rimani in silenzio mentre la mente cerca di convincerti delle sue ragioni. Questo le toglierà sempre più energia.
  • Invii tutto il sostegno possibile al tuo bambino interiore. Entri a contatto con la radice di ogni Male percepito, è da qui che parte la sensazione di essere un/a disgraziato/a. Metti le mani sulla pancia (è il magazzino energetico del passato) e immagini di inviare tutto l’amore possibile a questa parte. Vedrai che cambiamento.

Prima di concludere è importante che io precisi che non ti invito a fregartene di come agisci o a non impegnarti per cambiare il mondo, tutto l’opposto! Io ti invito a guardare le cose dall’alto..a ricordare che quello che fai dipende strettamente dallo spirito che sei, che crei tu il tuo destino, che il ricordo del dolore c’è se gli dai energia e non ne comprendi la radice. Non sei mai davvero passivo a ciò che arriva dal mondo, ma partecipi al tutto pienamente. Sarà la tua natura a determinare le scelte che farai e quanto votarle all’equilibrio o al disequilibrio. La mente è solo uno dei tanti strumenti a tua disposizione, insegnale a sentirsi sempre libera, grata e felice. E’ tuo diritto di nascita sentire i semi divini dentro!

tutte le mele del Paradiso..eish shaok

La cacciata dal Paradiso ( in ebraico Eden significa ‘luogo delizioso’)è avvenuta perché trovassimo la dualità, il ritorno in Paradiso può avvenire solamente con un moto uguale e contrario. E’ la nostra sfida più grande! Libera allora Hevà mio/a caro/a e torna a mangiare mele senza paura, d’altronde lo si sa:” Una mela al giorno toglie il Bene e il Male di torno“.

Un abbraccio

David Simurgh
David Simurgh

Responsabile europeo per la "Eish Shaok International Association". Si occupa di diffondere i principi del risveglio spirituale attraverso la sua attività di Maestro, conferenziere e scrittore. Ad oggi è autore dei tre primi libri sul percorso Eish Shaok: " Vi parlerò di loro I- In Principio", "Vi parlerò di loro II- Nella Dimora Celeste" e " Al di là di te stesso". I libri sono ordinabili qui: ilgiardinodeilibri.it.

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2 Comments

  1. Stratosferico articolo! !!!!! Poche righe che racchiudono infiniti, porofondi ed illuminanti significati, nonché nuove prospettive. ……come sempre del resto.
    onorata di far parte di questo antico ma sempre attuale, percorso di risveglio. …..grazie

  2. Bellissima descrizione che condivido pineamente.
    Mi chiedo che ruolo ha Lillith in tutto questo!

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