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Una vita passata ad amare

L’articolo che state per leggere è dedicato all’ amore come atto di pieno sacrificio e di coraggio profondo. Ho scritto quello che segue dopo anni di osservazione e di Vita, in un mondo consapevole non sarebbero state necessarie queste parole.

Quanti di noi si sono chiesti che cosa sia l’amore; tutti aneliamo a raggiungerne e conquistarne un piccolo pezzo in ogni nostra giornata e tutti abbiamo la necessità di legare il nostro esistere alla sua presenza. Spesso sentiamo a tal punto il bisogno di stringere legami profondi da convincerci di averli trovati anche quando non si dimostrano così belli e perfetti come ci sembravano nei nostri sogni.

Guardandoci intorno sentiamo ci possa essere molto di più, ma ci arrendiamo ad una quotidianità stabile e a tempo indeterminato.

L’amore che conosciamo si basa solitamente su di un contratto di reciproche aspettative dentro di noi e poi di riflesso anche fuori. Io mi aspetto da te la condivisione di valori, progetti e scelte di vita mentre tu fai lo stesso con me. Se entrambi ci atteniamo alle aspettative (non finiamo quindi a letto con altri, non ci dimostriamo insensibili, noiosi o disordinati ) allora pronunciamo la fatidica frase: “Staremo insieme per sempre”, se questo non avviene ci salutiamo con rancore, affetto ridimensionato o reciproca indifferenza. Applichiamo questo schema in ogni tipo di relazione, dai genitori ci aspettiamo attenzione e loro si aspettano attenzione, dai figli ci aspettiamo rispetto e sostegno e loro lo stesso da noi e così via. Imponiamo catene e riceviamo catene perchè, come sempre, quello che si da nel profondo è proporzionale a ciò che si riceve.

Ricordiamo esserci una forma più profonda di legame soltanto nel periodo iniziale di ogni rapporto, quando le aspettative non le abbiamo ancora costruite e allora ogni cosa è vissuta nel momento presente e sembra magica. Un figlio è all’ inizio soltanto una vita che appare meravigliosamente davanti ai nostri occhi e una nuova persona è una parte di me di cui godo pienamente la vicinanza ed ogni più piccolo gesto. Oltre a questo breve momento, riusciamo a mantenere un tale sentire, di solito, solo con un incantevole paesaggio o in compagnia di un dolce animale. Apprezziamo di loro la semplice esistenza e dimentichiamo per qualche attimo quella parte di noi costruita sul dare e avere.

amare-troppoAmare è un atto di pieno sacrificio dell’ ego. Quella parte che desidera e brama e che è legata alla soddisfazione di sè o alla riproduzione naturale, in un vero atto di amore si dissolve totalmente. Amare è un atto di profondo coraggio perchè è sinonimo di totale affidamento alla Vita Presente, senza attaccamento verso il passato o aspettativa verso il futuro. Amare è un atto di piena libertà verso noi stessi e verso l’ altro nel quale non ci sono forme di compromesso o speranze di una costante presenza fisica, ma di un totale godimento del nostro respirare insieme in questa vita e in questo mondo come parti l’ uno dell’ altro.

E’ per tutti questi motivi che è impossibile e innaturale amare una sola persona e come il Sole illumina ogni cosa e la terra accoglie ogni seme, noi siamo legati a tutte le parti di noi che ci sono intorno. Amare è quindi sinonimo di piena liberazione ed è un sentire complicatissimo ed impossibile per tutte quelle persone che non si sono mai allenate a scollegare il proprio cuore da processi fisici o mentali e che, di conseguenza, credono che l’ impulso naturale alla riproduzione o lo stabilizzare nello spazio e nel tempo la presenza di un altro siano atti sinceri di affetto. Desideriamo tutti vivere senza paura di ferire o essere feriti, ma nel momento in cui permettiamo che questo si trasformi in attaccamento e condizioni le nostre parole allora ci costruiamo una gabbia dorata e imprigioniamo noi stessi e gli altri in catene che possono durare una esistenza intera ( e a volte anche più di una). Quando questo succede, presto o tardi, comprendiamo il forte dolore che ci siamo procurati e spezziamo ogni legame scaricando le colpe su chi ci ha costretti dall’ esterno e ha avuto così pesanti aspettative verso di noi. Dimentichiamo facilmente di avere pieno potere e responsabilità su ogni evento che ci coinvolge e così ripercorriamo le stesse fasi e gli stessi errori ogni volta.

Immaginate ora una vita passata ad amare e ad essere amati davvero e in cui non vi impongano mai di scegliere una strada o l’ altra ma vi chiedano semplicemente di essere liberi di godere e respirare come volete. Immaginate una realtà nella quale vi arricchite dell’ unicità di chi vi sta intorno e di mille albe e tramonti osservati senza vincoli in terre lontane. Non vale forse la pena di cambiare la nostra prospettiva per arrivare ad una esistenza così? Quella di oggi potrebbe essere l’ ultima giornata che passate in questo mondo, sicuri di voler continuare a credere che il dare e l’ avere ( catene ) sia un gioco necessario e utile?

Lasciate andare chi amate davvero e vedrete che ne riceverete una gioia ed una fortuna ancora più grandi.

Vi mando un abbraccio sentito e senza la necessità di qualcosa che lo ricambi.

A presto
David Simurgh
David Simurgh

Responsabile europeo per la "Eish Shaok International Association". Si occupa di diffondere i principi del risveglio spirituale attraverso la sua attività di Maestro, conferenziere e scrittore. Ad oggi è autore dei tre primi libri sul percorso Eish Shaok: " Vi parlerò di loro I- In Principio", "Vi parlerò di loro II- Nella Dimora Celeste" e " Al di là di te stesso". I libri sono ordinabili qui: ilgiardinodeilibri.it.

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