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Benvenuto sul pianeta Terra..i 5 precetti di un’educazione spirituale

Benvenuto/a sul pianeta Terra! Ti auguro di poter godere di questo bellissimo angolo di Universo con tutta la pienezza che sai esprimere e auguro a noi di poter godere della tua presenza il più profondamente possibile. Benvenuto..

Credo non sia mai troppo tardi per sentirsi dare un benvenuto di cuore, poche parole che sanno impreziosire e scaldare quell’attimo in cui si varca la soglia, che sanno farci sentire subito a contatto con il caldo focolare di casa. Se lo desideri puoi anche pensarlo come un esercizio per lavorare dentro di te: aprire il cuore (in linguaggio tecnico-energetico si usa per indicare una discesa della tua coscienza, immaginata come un puntino, dal centro della fronte al centro del petto e un’espansione di quest’ultimo come fosse una bolla, provare per credere!) e consegnare a chi ti bussa alla porta qualche parola per accoglierlo e magari anche un abbraccio. Non faresti niente di nuovo. L’accoglienza ha sempre fatto parte delle Tradizioni spirituali di tutte le Ere e continenti, era una cosa seria e soprattutto Sacra. Può diventare per te un campanellino quotidiano e semplice da ricordare, ma che sa cambiare davvero il volto della giornata.
Detto questo, ti pongo una domanda: Qualcuno ti diede il suo benvenuto di cuore al tuo arrivo sulla Terra? Magari si e magari no, ma sono alquanto sicuro che non in molti abbiano immaginato di avere davanti uno spirito millenario che si celava in quel piccolo corpo. Eppure credo che tu lo sappia, almeno in profondità: tu non sei mai stato bambino!..almeno non completamente. In questo articolo vorrei lo dessimo un po’ per scontato ( se vuoi approfondire il tema leggi questi post: “Perché ricordare le vite precedenti”“Guarda le stelle, ne vedrai delle belle”) e che ci sedessimo a parlare di tutti quei meravigliosi esseri che stanno giungendo e sono giunti su questo pianeta dalla sua creazione ad oggi. Per il tuo passato non possiamo fare più niente, ma qualche consiglio per i pargoli futuri te lo do volentieri!

Immagina che oltre il nostro pianeta si trovino miliardi di costellazioni diverse e che oltre il nostro Universo ce ne siano infiniti altri. Aggiungi a questo incredibile dipinto l’esistenza di immortali Spiriti vaganti da uno spazio all’altro, da una vita all’altra. Rifletti ora sulla tua esperienza personale. Chiediti cosa accade dentro di te quando vedi un bambino. Sebenvenuti-eish shaok riesci a scovare dietro il giovane involucro l’antica essenza o se il ” ma quanto sei bello piccino ” prende il sopravvento sul resto. Nel grande Eish Shaok abbiamo un detto che suona più o meno così:” Per riconoscere uno spirito devi essere spirito tu stesso“. Significa che hai una parte dentro di te che non potrà mai comprendere quello che ha intorno. La mente è troppo giovane e legata ai suoi occhi per poter sentire il dipinto che abbiamo messo su tela prima. Lo può immaginare, farne uno dei tanti pensieri della giornata, ma sentirlo e respirarlo le è impossibile. Per riconoscere un bambino devi quindi fare affidamento su ciò che hai dentro. Diventa per te una rivoluzione copernicana con il Sole che si pone dove prima stava la Terra. Riesci a seguirmi?

Dalla difficoltà di comprendere tutto questo sono nati i nostri diversi sistemi educativi, adottati da scuole e famiglie. Quelli che dovrebbero iniziare con il nostro benvenuto e accompagnare poi i nuovi arrivati al ricordo di Sè. Osserviamo invece che cosa accade nel sistema generale partendo dal primo periodo di permanenza del nuovo arrivato. Vediamo che: egli viene fin da subito immesso in uno schema di valori e regole sociali stabilite da noi e da coloro che a noi le hanno insegnate. A tre anni inizia un percorso ” formativo ” che lo porterà in circa due decenni a conoscere la morale, la storia, la matematica, la geografia e più in generale quello che si dice ” lo stare al mondo ” e che tradurrei invece con ” il sopravvivere nel mondo“. Per quanto riguarda le sue qualità interiori, il suo passato, la sua grandezza e profondità, il lavoro con le emozioni e le dinamiche di rapporto con gli altri nessuno ne parla. In tutto questo quel piccolo corpo è sempre abitato da uno spirito antico e potente. Il suo equilibrio non è pieno e ha tanto da imparare, ma di sicuro non è un’ampolla vuota. Osserviamo ora il risultato di questo sistema: adulti di cartapesta che puntano ad un lavoro, uno stipendio fisso e quattro mura in città e che hanno più insicurezze, traumi irrisolti e dipendenze di quando sono arrivati su questo pianeta. 

Cinque continenti, sette miliardi di persone e altrettante esperienze possibili e il risultato è una vita limitata dal timore e dal bisogno.

Mettendo al centro del nostro sistema l’ educazione sociale abbiamo perso di vista le qualità insite e innate nel bambino e abbiamo quasi del tutto rinunciato a renderlo capace di osservarsi e credere nel suo saper fare. Egli potrebbe invece divenire una persona profondamente equilibrata e interamente indipendente dalle attenzioni altrui ma, ahimè, accade l’esatto contrario. L’adulto medio non solo potrebbe essere colui che ha risolto i traumi del suo passato, ma anche colui che ha una chiara visione ed attenzione sul presente ed un ben definito progetto per il futuro. Abbiamo perso molto durante il cammino e trattare questi spiriti come tali diventa un monito per noi non tanto alla serietà, quanto alla responsabilità di non indebolire la loro luce.

Il futuro dei nostri sistemi, la loro sfida, sarà di ristabilire l’equilibrio tra la conoscenza del mondo, per affrontare gli ostacoli della vita, e la ricordanza di sè, per comprendere e saper scegliere quale tipo di esperienza sul pianeta si desidera.

 

Riassumendo quanto detto sopra: ricordati di dare un sincero benvenuto sulla Terra a questi spiriti appena giunti tra noi e a far di questo una promessa futura di rispetto profondo e di considerazione reale della loro bellezza, delle loro memorie e di tutto ciò di cui il nostro popolo attende. Solo portando avanti questo lavoro nelle nostre case e rinnovandolo quotidianamente possiamo formare dei veri adulti, esseri umani che sappiano cosa significhi dare valore reale alla materia e che allo stesso tempo ricordino di avere dietro di sé migliaia di anni di esperienze e conoscenze.
Perchè ti siano ancora più chiari i passaggi di questo pensiero, ecco i famosi cinque precetti:
– Esercitati a dare un benvenuto a cuore aperto.
– Dietro ogni nuovo arrivato si cela uno spirito millenario.
– Modella la tua visione al bambino ed evita di modellare il bambino alla tua visione.  
– Sii il suo esempio di equilibrio tra esperienza umana e Ricordo di Sè.
– Individua in lui le qualità che ancora ci mancavano. La Vita è come Paganini, non ripete.

Per concludere con un accenno poetico, un frammento dell’ispiratissimo Kahlil Gibran che ritengo sempre illuminante:  
 
” I vostri figli non sono i vostri figli.
Sono i figli e le figlie della Brama che la Vita ha di sè.
Essi non provengono da voi, ma per tramite vostro,
E benchè stiano con voi non vi appartengono.
Potete dal loro il vostro amore ma non i vostri pensieri,
Perchè essi hanno i propri pensieri.
Potete alloggiare i loro corpi ma non le loro anime.
Perchè le loro anime abitano nella casa del Domani che voi non potete visitare neppure in sogno.
Potete sforzarvi di essere simili a loro, ma non cercate di renderli simili a voi.
Perchè la Vita non procede a ritroso e non perde tempo con ieri.
Voi siete gli archi dai quali i vostri figli sono lanciati come frecce viventi.”

Un abbraccio e, mi raccomando,
sii un buon precettore!
David Simurgh
David Simurgh

Responsabile europeo per la "Eish Shaok International Association". Si occupa di diffondere i principi del risveglio spirituale attraverso la sua attività di Maestro, conferenziere e scrittore. Ad oggi è autore dei tre primi libri sul percorso Eish Shaok: " Vi parlerò di loro I- In Principio", "Vi parlerò di loro II- Nella Dimora Celeste" e " Al di là di te stesso". I libri sono ordinabili qui: ilgiardinodeilibri.it.

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